Grazie Ely, Grazie Antonio. "Quello che conta è il risultato", grazie Antonio per averlo detto, l'ho sempre sostenuto nelle discussioni post si post no che hanno diviso negli anni da una parte i puristi, che dichiarano di non toccare la foto in post illudendosi così di non manipolarla ed accettano anche obbrobri estetici pur di rimanere fedeli al concetto, dall'altra, invece, coloro che usano strumenti di foto ritocco per rendere al meglio lo scatto CHE NE HA SEMPRE BISOGNO DOVE PIU' DOVE MENO, ripeto SEMPRE. Un uso sapiente del foto ritocco, non grossolano ma leggero ovviamente, rende la confezione più appetibile, e il bello è che è invisibile se non dichiarato espressamente. Allora è più gratificante guardare una foto "perfetta" perché trattata, o una foto con qualche difettuccio ( un palo che sbuca dietro alla testa del soggetto, una linea storta che urla correggimi, un colore sbiadito che fa moscio, un nero che è un grigio, un oggetto che inavvertitamente è entrato nel frame al momento dello scatto ecc,.. ecc, gli esempi sono innumerevoli). Inoltre orami le immagini che circondano la nostra vita, foto professionali, documentari, poster pubblicitari, ma anche foto nelle confezioni, per non parlare della moda e dell'ambiente del cinema ecc. ecc... usano il foto ritocco. La verità vera è che nell'anno 2020 usare il digitale in fotografia e non usare il foto ritocco equivale a un non senso, meglio usare la pellicola allora, anche se molti che lo fanno poi convertono l'analogico in digitale e usano foto ritocco comunque (?). Ho scritto troppo a lungo, mi spiace, ma negli anni scorsi ho avuto scontri su questo argomento da parte di chi, non sapendo usare la post, sosteneva che le foto con post non erano da veri fotografi.Dove sono oggi questi dinosauri, forse sono scomparsi, divorati dall'evidenza!
Ciao
Bella anche questa, ma l'altra ha quel quid in più, a mio gusto ovviamente
Commento da/Comment by Antonio Arfelli su/on 21 Aprile/April 2020 a/at 21:45
Bellissima anche questa Marco. Fra l'altro è ottima per dimostrare come il colore abbia capacità di resa tridimensionale, o meglio venga recepito diversamente a seconda della lunghezza d'onda nello spettro. E' una questione di recettori, i coni sulla retina. E' evidente qui come la porzione gialla in alto luminosa sembri essere più vicina al nostro occhio, emerga rispetto ad altre parti che sono invece fisicamente più vicine. Non ha importanza con che cavolo di apparecchiatura estemporanea hai raccolto queste frequenze (si, certo, Huawei), ma quello che conta è il risultato.
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