ATTENZIONE ALL’AVVELENAMENTO DA ACONICO.
Gli alcaloidi dell’aconito in particolare l’aconitina colpiscono principalmente il cuore, il sistema nervoso centrale e periferico. L’aconitina viene rapidamente assorbita dopo ingestione orale o anche per contatto dermico. L’ingestione di 3 grammi di droga fresca può portare alla morte un uomo in poche ore.
L’intossicazione è molto rapida, dopo un periodo di latenza compreso tra 10 e 90 minuti dall’ingestione alla comparsa dei primi sintomi, il paziente sviluppa una combinazione di affezioni a carico dell’apparato cardiovascolare: palpitazioni, difficoltà di respiro, ipotensione, bradicardia, tachicardia, aritmia ventricolare, edema polmonare; gastrointestinale: nausea, dolore addominale, diarrea; oltre a disturbi sensoriali e motori, tipici dell’avvelenamento da aconitina.
I sintomi iniziano con un’immediata comparsa di prurito e formicolio che dalla bocca si estende a tutto il volto e poi dalla punta delle dita progredisce lungo gli arti con tendenza ad estendersi a tutto il corpo fino alla completa anestesia. Procede con l’ottundimento della sensibilità degli organi di senso, in particolare vista e udito, poi compaiono sintomi di difficoltà respiratoria, bradicardia, polso debole, ipotensione. Il paziente percepisce prima calore diffuso, poi intenso calore interno e poi subentra la febbre elevata, secchezza cutanea e mucosa: di rado compare una sudorazione calda e profusa, che in genere rappresenta il superamento della crisi. La pelle può ricoprirsi di un’eruzione accompagnata da forte prurito. Polso e respirazione accelerano e il paziente viene pervaso da grande agitazione psico-motoria.
Secondariamente, entro 2-6 ore, seguono sensazione di freddo, la temperatura del corpo si abbassa, sudorazione appiccicosa, dilatazione delle pupille, aumento della salivazione, nausea, vomito, diarrea sanguinolenta, disturbi del ritmo cardiaco, il polso flebile; il paziente si immobilizza per diffuse paralisi dei muscoli scheletrici, poi viene scosso da convulsioni tetaniche parziali accompagnate da grande debolezza muscolare e depressione respiratoria; infine si verifica la morte per paralisi respiratoria.
La coscienza permane lucida fino agli ultimi istanti.
Commento/Comment
Grazie Andrea dei tuoi consigli anche se non li condivido minimamente, lieta giornata, Franco
Un pò piatta la luce, una leggermente più dura e direzionata avrebbe messo in risalto i dettagli del fiore in modo migliore, magari un pò di flask separato avrebbe aiutato. Non so se hai provato a scattarne una mettendo a fuoco i petali più vicini al piano focale e chiudendo il diaframma il più possibile, in questo caso forse tutto il fiore sarebbe stato a fuoco, ed il flash avrebbe aiutato a congelare il soggetto.
Così bello e così crudele?!? Peggio di certi uomini.... Bei colori e piacevole sfocato...
Bello così velenoso
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