Andrea Costa e alla bonifica del litorale romano, l'apostolo del socialismo fu protagonista, insieme a Nullo Baldini, della bonifica di Ostia, dove, quando si formò lo stato unitario, allignava la malaria e l'unica attività economica erano le saline. Contro "l'ignavia dei governi", "l'incuria dei nobili" per quei luoghi di antichissima civiltà, si mobilitarono nel 1884 i braccianti ravennati, contadini senza terra che si trasferirono con le famiglie, spinti dalla crisi delle risaie nel ravennate. I braccianti si costituirono in cooperativa e ottennero l'appalto per la bonifica. «Molti morirono», recita la lapide. Molti proseguirono l'opera, fino a restituire «quelle terre alla civiltà». Il ricordo dell'epopea per sconfiggere la malaria attraverso un sistema di canalizzazioni (furono creati i canali di Dragoncello, Lingua - oggi Casal Palocco, Pantanello - ora Infernetto) resta anche nei nomi delle vie e piazze di Ostia: piazza dei Ravennati, via dei Romagnoli, che si stabilirono nel borgo di Ostia antica, nelle casette popolari volute da Andrea Costa. Quando nel 1889 la rete dei canali fu pronta entrarono in funzione le idrovore che prosciugarono 1500 ettari di palude in meno di due settimane. A via di Dragoncello sono ancora visibile le vecchie idrovore.